di Sabrina Apuzzo (Presidente Naca – National Association Condominium Administrators)
Le ragioni dell’insicurezza possono essere diverse, ma possiamo ritenere che le più importanti siano due: scarsa conoscenza della materia e insicurezza per cause dipendenti dalla sua personalità.
Nel primo caso sarà sufficiente la comunicazione Adulto – Adulto, l’Amministratore chiarisca le perplessità del condomino sulle procedure, stando attento ad interpretare eventuali messaggi psicologici, che lo indirizzino verso l’individuazione di altre ragioni dell’indecisione.
Il secondo caso è più difficile da gestire perché l’indecisione non è dovuta alla mancanza di elementi da parte dell’Adulto, ma ad uno stato di insicurezza generale dovuta a disarmonia nella personalità del soggetto. Il condomino risulterà essere un Bambino Adattato: il tono di voce potrà essere basso, comprensivo, impertinente, o esigente, i movimenti in genere rigidi e contratti, il condòmino di questo tipo può anche mostrare una tendenza al perfezionismo, alla meticolosità, una spiccata attenzione verso particolari marginali. Non è sicuro che la decisione sia vantaggiosa per lui, ma, d’altra parte, è portato a ricercare il miglioramento, al di là di ogni razionale aspettativa.
Questo tipo di atteggiamento lo porta a non sapere prendere una decisione. Continua a manifestare titubanza e l’obiezione sembra venire dall’Adulto, ma, in realtà, trova origine nel Bambino e nel suo bisogno primario di avere il massimo.
È proprio a questa esigenza che deve rispondere l’Amministratore, per poter rassicurare il condomino, anche con un tono di voce adeguato, calmo e sicuro. Giova osservare che la maggior parte dei condomini cerca di ottenere il massimo vantaggio; ma i modi per raggiungere questo obiettivo possono essere diversi: infatti se il condòmino medio si impegna ad ottenere il proprio vantaggio con sistemi razionali (tipici dello stato dell’Io Adulto), il condomino indeciso usa sistemi irrazionali e alla fine, poco produttivi.
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